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Niente, nessuno, in nessun luogo, mai: la morte postuma di Camille Claudel

Dall’approfondimento radiofonico per la rubrica “Donne in arte”.

PARTE PRIMA

Van Gogh […] non si è suicidato in un impeto di pazzia, nel panico di non farcela, ma invece ce l’aveva appena fatta e aveva scoperto chi era quando la coscienza generale della società, per punirlo di essersi strappato ad essa, lo suicidò. 

(Antonin Artaud, Van Gogh, il suicidato della società)

Questa non è la storia di un suicidio, tecnicamente, ma di una sparizione sociale. E’ la storia di un confino e di un bando; E’ una storia di polizie: discorsiva, clinica, familiare. E’ una storia di borghesia, di fratelli famosi esaltati e bigotti, con la fissa di salvare anime, e sorelle insignificanti e gelose, di madri represse, cattive, anaffettive, e di padri bonhomme ma senza coraggio, ma è soprattutto la storia di un genio, del più grande genio artistico femminile a cavallo tra XIX e XX secolo. Della più grande scultrice di sempre. Questa è la storia di Camille Claudel. Ed è per questo che non è, solamente, una storia triste…

Camille nasce nel 1864 in un piccolo paese dello Champagne, prima di tre fratelli, Louise e Paul.

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I podcast de IL COLPO DELLA STREGA: la terza puntata (31marzo2014)

Eccoci alla terza puntata che abbiamo scelto di dedicare alle donne kurde in vista dell’iniziativa che si terrà venerdì sera a Radio Blackout organizzata in collaborazione con Alpi Libere. La stessa iniziativa sarà replicata il giorno prima a Genova e il sabato a Milano, grazie alle compagne di Refe.

Siamo partite con la diretta con Silvia di Refe Milano che ci ha presentato le tre serate e ci ha raccontato le ragioni di questa iniziativa sulla lotta delle donne kurde.

Abbiamo proseguito con la lettura di alcuni stralci del libretto “Lotta e organizzazioni autonome delle donne in Kurdistan”, un libretto fotografico molto bello che si intitola “Perchè la libertà non rimanga solo un sogno” che ritrae le donne nella loro vita quotidiana sulle montagne e riporta alcune loro dichiarazioni molto suggestive. Ne abbiamo letto alcune, proprio per restituire l’idea di che aria si respira da quelle parti e per ricostruire l’atmosfera politica di quei territori, attraversati non solo da una lotta per la libertà e l’autodeterminazione di un popolo, ma anche da una lotta autonoma e femminista delle donne molto importante e davvero interessante per gli spunti che offre.

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Noi e il nostro corpo: dalla rubrica radiofonica “Storie di donne”

ourbodiesPubblichiamo qui di seguito gli appunti che abbiamo utilizzato per la rubrica “Storie di donne” all’interno della seconda puntata della nostra trasmissione Il Colpo della strega (24 marzo 2014).

Per la rubrica Storia di donne, oggi vi racconteremo la storia di un libro molto prezioso, nato negli Stati Uniti e poi trasportato letteralmente in Italia per essere tradotto. Stiamo parlando di “Our bodies, ourselves”, “Noi e il nostro corpo” nell’edizione italiana.

“Il testo inizialmente era un pamphlet. Maria Teresa Fenoglio è andata in America, è andata a Boston e le donne di Boston le hanno dato questo pamphlet. Lei arriva a Torino e lo porta al Collettivo delle compagne e siccome ero l’unica che sapeva l’inglese mi son messa a tradurlo”, rivela Angela Miglietti, la traduttrice del testo. Che ancora racconta “Questo testo è diventato uno strumento fondamentale nella formazione e la gestione dell’esperienza dei gruppi del self help, nati proprio come piccoli gruppi di ricerca e scoperta al proprio e all’altrui corpo. L’uscita del volume in Italia nell’estate del 1974 coincide infatti con la nascita dei primi consultori autogestiti e diventerà uno dei principali testi di riferimento del movimento che tra 1975-76 raggiunge uno dei momento più alti di visibilità con le mobilitazioni per la liberalizzazione dell’aborto”.

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Per Jana, che scriveva per non avere più nome

A grande richiesta, il testo che abbiamo utilizzato per la rubrica d’arte dedicata a Jana Cerna nella seconda puntata de IL COLPO DELLA STREGA.

Ma voi pensate davvero che io ci metterei tanta fatica e tanto piacere a scrivere, credete che mi ci sarei buttato ostinatamente a testa bassa, se non preparassi- con mano un po’ febbrile – il labirinto in cui avventurarmi, in cui spostare il mio discorso, aprirgli dei cunicoli. Sotterrarlo lontano da lui stesso, trovargli degli strapiombi che riassumano e deformino il suo percorso in modo da perdermici e comparire finalmente davanti a occhi che non dovrò più incontrare? Più d’uno, come faccio senz’altro io, scrive per non avere più volto. Non domandatemi chi sono e non chiedetemi di restare lo stesso: è una morale da stato civile; regna sui nostri documenti. Ci lasci almeno liberi quando si tratta di scrivere.

Così, nel 1969, Michel Foucault nell’Introduzione dell’Archeologia del Sapere, in rivolta contro l’opera e l’autore.

E pochi scrittori, poche scrittrici come Jana Cerna incarnano alla perfezione, con una precisione esistenziale, corporea, che quasi commuove, il rifiuto nell’arte di quella morale da stato civile.

Jana Cerna. O Honza Krejcarova, come si faceva chiamare nell’underground della Praga post-bellica. Nel soprannome scelto c’è già molto di un’esistenza istintivamente, fisicamente anticonformista. Honza infatti è il diminutivo di Jan, nome maschile.

J.C. nasce a Praga nel 1928, entrambi i genitori sono intellettuali importanti ma sarà la madre, come presenza prima e fantasma crudele, seducente, amatissimo ed ingombrante poi ad esercitare un’influenza indelebile su Jana.

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I podcast de IL COLPO DELLA STREGA: la seconda puntata (24marzo2014)

La seconda puntata de IL COLPO DELLA STREGA a cura del Collettivo femminista MeDeA.

Abbiamo deciso di parlare di pari opportunità dopo aver assistito alla triste bagarre istituzionale e al penoso dibattito mediatico sulla questione “quote rosa”. Ne abbiamo discusso soprattutto per approfondire altri temi, quali la conciliabilità tra parità/uguaglianza e differenza/e, donne e rappresentanza, donne e gestione del potere.

Le pari opportunità infatti non sono null’altro che un azione volta alla promozione dell’integrazione in un modello socioeconomico che resta di per sè patriarcale, classista, capitalista. Leggendo le quote rosa attraverso una traiettoria di genere e classe insieme e in un’ottica anticapitalista, abbiamo cercato di smontare pezzo per pezzo i luoghi comuni intrinsechi a certe questioni.

In soccorso ci sono venuti gli scritti di Tamara Pitch (Un diritto per due, 1998) e di Barbara Duden (Il corpo della donna come luogo pubblico, 1994). E le riflessioni sono andate lontano lontano, aprendo orizzonti sempre nuovi…che prima o poi riprenderemo in qualche futura puntata…

Per la rubrica “Storie di donne” del mese di marzo, vi abbiamo raccontato la storia di un libro molto prezioso, nato negli Stati Uniti e poi trasportato letteralmente in Italia per essere tradotto. Stiamo parlando di “Our bodies, ourselves” (marzo 1973), “Noi e il nostro corpo” nell’edizione italiana.

Per la rubrica di arte: Jana Cerna, poetessa dell’underground praghese, strepitosa. Vi abbiamo raccontato la sua vita come ci piacerebbe venisse raccontata e letto alcune sue poesie.

Infine vi abbiamo parlato di un opuscolo che verrà presentato in questi giorni a Torino da alcune compagne milanesi: ““PAPILLOMA, come difenderci dall’hpv e da chi ci specula”.

Qui potete riascoltare la trasmissione…

Ascolta la prima parte

Ascolta la seconda parte

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I podcast de IL COLPO DELLA STREGA: la prima puntata (17marzo2014)

Eccovi la prima puntata della nuova trasmissione “Il colpo della strega” a cura del Collettivo femminista MeDeA.

Tema della puntata: l’obiezione di coscienza, la storia (dal servizio militare alla legge 194) e la trasformazione semantica e pratica del termine. Collegamento in diretta con Maria delle Cagne Sciolte di Roma per la campagna romana contro gli obiettori e PierCarlo Racca, storico obiettore torinese al servizio militare. La presentazione della nostra campagna “Tana libera tutte! Staniamo gli obiettori!”

Per la rubrica “Storie di donne”: un ricordo dell’antropologa femminista francese Nicole Claude Mathieu, scomparsa il 9 marzo scorso.

Per chi si fosse persa/o la nostra iniziazione in radio, potete riascoltarci qui!

Ascolta la prima parte

Ascolta la seconda parte

 

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Parliamo di Papilloma: come difenderci dall’hpv e da chi ci specula

papillomagenovaVENERDì 28 MARZO 2014 ALLE ORE 18 
PRESENTAZIONE DEL DOSSIER SUL PAPILLOMA VIRUS 
c/o la libreria indipendente Pecore elettriche in Via Guastalla 13 bis…
a seguire apericena e ricco buffet! vi aspettiamo!!!!
L’hpv è un virus a trasmissione sessuale molto diffuso…
Cerchiamo di capire  che cos’è questa “malattia”, come si prende, come si combatte.
Per prendere in mano la nostra salute e riappropriarci del nostro corpo; per comprendere chi, come e quanto si speculi sulla nostra salute.
Parliamone e discutiamone insieme in compagnia delle autrici dell’opuscolo:
“PAPILLOMA, come difenderci dall’hpv e da chi ci specula”.

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Gli occhiali viola: redazionale del Mfla in compagnia di MeDeA (8 marzo 2014)

Ascolta la trasmissione redazionale a cura del Martedì autogestito da femministe e lesbiche, con la collaborazione del collettivo MeDeA di Torino, in cui parliamo di la violenza degli uomini e delle istituzioni sulle donne e le intersezioni delle lotte e delle oppressioni di classe, razza e genere. [dura 1h03′]

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Intervento su welfare, sanità e servizi

Con la scusa della crisi da anni tagliano servizi e sanità. Le ricette con le quali dicono di voler combattere questa crisi hanno un peso drammatico sulle nostre esistenze. I tagli dei servizi sociali e dell’occupazione nel settore pubblico significano lavoro di cura e di assistenza scaricato sulle donne,welfare domestico gratuito e garantito all’infinito. O, per chi se lo può permettere, lavoro sottopagato scaricato su altre donne, nella maggioranza migrati.

I tagli con cui ci colpiscono non sono miglioramenti dei servizi offerti,né tanto meno,analizzano e danno una risposta coerente ai bisogni di cura delle popolazioni. NO questi tagli rispondono solo alla logica del mercato e del profitto, aumentano la spesa individuale e il ricorso alle strutture private.

In Italia ci sono 776 mila badanti (e in questa cifra mancano sicuramente tutte le lavoratrici in nero) contro 646 mila dipendenti da ASL ed ospedali ( Bocconi 2013). In Piemonte tra il 2010 e il 2011 la spesa sanitaria pubblica è diminuita per i servizi erogati direttamente dalle ASL , mentre è aumentata quella per le prestazioni esterne, cioè quella parte di soldi che la sanità pubblica indirizza verso le strutture private convenzionate o accreditate.

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Intervento su antiabortisti, università e sapere critico

Il 24 gennaio, l’università di Torino ha ospitato un convegno organizzato dalla FEDERVITA PIEMONTE, un movimento fondamentalista cristiano dichiaratamente antiabortista e omofobo. Il tema dominante è stato il cosiddetto protagonismo biologico dell’embrione, il diritto all’obiezione di coscienza che secondo loro sarebbe minacciato e le conseguenze psicologiche che avrebbe un aborto sulla donna. Conseguenze che per questi gentiluomini discenderebbero dalla consapevolezza della donna di aver commesso un omicidio!

Per la partecipazione a questo convegno sono stati riconosciuti 5 crediti ECM. Gli ECM sono crediti che tutto il personale sanitario deve obbligatoriamente accumulare per il proprio aggiornamento professionale. Tali corsi di aggiornamento sono tendenzialmente molto cari, invece questa iniziativa – patrocinata dalla regione Piemonte – è stata del tutto gratuita!

In un sistema socio sanitario piegato dalla crisi perché e dove sono stati trovati finanziamenti per questa iniziativa?

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