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Wagon-Lits: licenziate/i ad alta velocità

Dopo aver accompagnato i viaggiatori di tutta Italia, dal nord al sud, la Wagon Lits chiude dopo 135 anni e licenzia più di 800 lavoratori e lavoratrici. 65 di loro lavoravano a Torino e dall’11 dicembre sono senza lavoro.

Spariscono centinaia di posti di lavoro e insieme un servizio popolare ed utile a migliaia di famiglie e persone residenti al nord che fino a ieri potevano raggiungere il sud a costi contenuti. Un servizio cosiddetto “universale”, pagato dallo Stato e quindi dalle tasse di tutte e tutti che dovrebbe essere garantito al di là dei profitti e dei guadagni che procura all’azienda Trenitalia.

Per le tratte di lunga percorrenza resta quasi esclusivamente l’alta velocità, imposta  a prezzi salatissimi per chi viaggia con la scomodità di dover effettuare, per arrivare per esempio da Torino o Milano fino in Calabria, ad almeno tre trasbordi e cambi.

Abbiamo intervistato Emanuela in presidio alla stazione di Porta Nuova, lavoratrice licenziata che passerà le feste accampata in tenda con gli altri colleghi e colleghe.

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Posted in anticapitalismo, crisi/debito, no tav, precarietà, resistenze, storie di donne.