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Intervento su antiabortisti, università e sapere critico

Il 24 gennaio, l’università di Torino ha ospitato un convegno organizzato dalla FEDERVITA PIEMONTE, un movimento fondamentalista cristiano dichiaratamente antiabortista e omofobo. Il tema dominante è stato il cosiddetto protagonismo biologico dell’embrione, il diritto all’obiezione di coscienza che secondo loro sarebbe minacciato e le conseguenze psicologiche che avrebbe un aborto sulla donna. Conseguenze che per questi gentiluomini discenderebbero dalla consapevolezza della donna di aver commesso un omicidio!

Per la partecipazione a questo convegno sono stati riconosciuti 5 crediti ECM. Gli ECM sono crediti che tutto il personale sanitario deve obbligatoriamente accumulare per il proprio aggiornamento professionale. Tali corsi di aggiornamento sono tendenzialmente molto cari, invece questa iniziativa – patrocinata dalla regione Piemonte – è stata del tutto gratuita!

In un sistema socio sanitario piegato dalla crisi perché e dove sono stati trovati finanziamenti per questa iniziativa?

Come è possibile riconoscere valore formativo e scientifico a questo tipo di propaganda?

La giunta Cota calpesta il principio di laicità del sistema sanitario e universitario!

L’evangelizzazione oscurantista non è formazione!

È inaccettabile che un convegno di questo genere sia stato ospitato in una struttura come l’università, il luogo dell’istruzione e del sapere critico che non deve poter essere contaminato da superstizioni e credenze religiose!

Ci troviamo per l’ennesima volta a dover ribadire il nostro diritto all’autodeterminazione e all’accesso ad un aborto libero e sicuro come sancito dalla legge 194.

In quanto donne libere e con una propria autonomia non accettiamo che qualcuno ci imponga principi di vita basati su suggestioni religiose.

Non accettiamo che qualcuno ci venga a parlare di peccato e sensi di colpa se scegliamo di vivere la nostra vita come più ci piace!

Non è un delitto scegliere per la propria felicità e realizzazione, felicità che può non coincidere – mi spiace per i preti – con il diventare madre!

Non c’è libertà nel medico che sceglie di essere obiettore ma soltanto un restringimento della nostra libertà.

Noi siamo pro-life perché noi scegliamo per la vita, la nostra vita!

SUL CORPO DELLE DONNE DECIDONO LE DONNE!

Posted in 8 marzo, aborto, anticlericale, autodeterminazione, controllo, corpi, scuola/formazione.

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