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Resistere e organizzarsi in città

Da “Noi donne”,  edizione clandestina. Torino 1944

Una compagna dei Gruppi di Difesa della Donna ha avuto il mese scorso un’iniziativa ottima che deve essere accolta ed estesa dalla nostra organizzazione e da tutte le organizzazioni clandestine. Ecco come lei stessa ci ha raccontato il fatto: “avevo letto nella stampa antifascista della necessità di formare dei Comitati di Liberazione periferici, specie di casa, di quartiere, di rione, aventi il compito di organizzare la popolazione fuori dalle officine sulla base dei comuni, immediati e attuali interessi da difendere.

Ho pensato che nel mio caseggiato c’erano molte donne e molte famiglie che come me non riuscivano a tirare avanti e non avevano i mezzi nemmeno per procurarsi un chilo di legna a borsa nera. Ho pensato che bisognava unire tutte le famiglie del caseggiato come gli operai si univano nelle fabbriche. Per questo ho preso accordi con un’attiva antifascista, mia vicina di casa, e insieme abbiamo elaborato il piano da attuare.

La prima idea fu di non pagare l’affitto del mese in corso, tenendo valida, per esso, la cauzione versata all’inizio del contratto: la somma ci sarebbe servita per pagare le riparazioni dei danni causati dai bombardamenti a cui il padrone di casa non intendeva provvedere. Propagandammo questa nostra decisione agli altri sei inquilini della nostra scala, la proposta fu accettata, poi attuata. In un secondo tempo la proposta fu accettata anche dagli inquilini delle altre scale.

La seconda questione che abbiamo risolta è però anche più importante e pressante. L’altro giorno, radunati gli inquilini e analizzati tutti insieme i problemi inerenti al momento attuale e visto che sinora non vi è stata alcuna assegnazione di legna e carbone, abbiamo pensato di incaricarci noi del recupero e della distribuzione della legna giacente nella vicina casa sinistrata, legna che si trovava sotto le macerie.

Si procedette così alla distribuzione alle famiglie che avevano bambini piccoli e alle famiglie non abbienti. La prossima domenica procederemo insieme ad un’altra distribuzione”.

Posted in 25 aprile, resistenze, storie di donne.