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Diario di bordo da Caracas 4/03

Il report che segue è stato scritto ieri, ma le compagne di MeDeA hanno avuto accesso ad internet solo oggi.

4/3*Primo giorno della Conferenza Mondiale delle donne di base. L’apertura si è tenuta al Nuevo Circo, un’arena utilizzata in passato per la “corrida” e che ora invece può essere paragonato ad un centro sociale all’interno del quale si fanno molte attività. Un numero considerevole di donne di una quarantina di Paesi del mondo – dall’Europa all’Asia, dall’Africa e dal Sud America – ha popolato quindi l’arena, appendendo striscioni, sventolando bandiere, intonando canti e slogan di lotta. Tra questi “fuera capitalismo, fuera imperialismo, viva el socialismo!” e “ saludo solidario y revolucionario!”. Nell’atto di apertura, numerosi sono stati gli interventi dal palco montato per l’occasione al centro dell’arena, interventi di benvenuto, ringraziamento e solidarietà oltre a balli con costumi tradizionali sudamericani, e canti di lotta. Un saluto è andato in particolar modo alla delegazione colombiana costituita da circa 300 donne che si sono viste negare il passaggio alla  frontiera e pertanto impossibilitate a raggiungere Caracas. Dopo questa breve presentazione delle giornate a venire e dello svolgimento concreto della Conferenza, tutte le varie rappresentanti dei diversi Paesi – all’incirca 1.000 – si sono dirette all’Università Bolivariana del Venezuela, dove a partire da domani si svolgeranno i vari tavoli di discussione. Riunite nella sala Simón Bolivar, le diverse donne partecipanti, hanno preso parola, alternando momenti ludici a momenti più strettamente politici, come la lettura di un comunicato in solidarietà con le donne fermate alla frontiera colombiana.
L’appuntamento è per domani mattina all’Università, dove entreremo nel vivo della Conferenza attraverso l’apertura dei veri tavoli di discussione con la ricchezza che portano con sè per la loro varietà, così come per le diverse esperienze di lotte.

Potete cliccare sulle singole foto per ingrandirle

 

 

 

 

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