Un’altra donna ammazzata perchè ha detto no.
E’ successo in provincia di Varese, dove una donna di 36 anni è stata uccisa nella sua abitazione da un conoscente, da un uomo che racconta di aver avuto una relazione con la vittima. Lei era sposata, pare volesse interrompere la relazione. Altri dicono che lei l’avesse semplicemente aiutato dopo averlo conosciuto attraverso la cooperativa sociale per cui lavorava.
Durante la lite l’uomo “avrebbe perso il controllo” e l’avrebbe colpita alla testa e al volto con una scacchiera di vetro e marmo e con altri oggetti trovati nella casa, finendola poi a colpi di sedia.
I carabinieri l’hanno preso. Lui ha confessato. Ora si trova nel carcere di Busto Arsizio. Insomma quasi un finale lieto, perchè giustizia è stata fatta, dunque la storia si chiude qui. Insomma, diciamocelo, una vicenda di cronaca come tante.
NO.
Marianna Ricciardi si aggiunge all’interminabile lista di femminicidi che nel nostro paese ogni hanno fanno centinaia di vittime. Donne uccise da compagni, mariti, amici, parenti, conoscenti, in rari casi sconosciuti ed estranei. Donne uccise da uomini. Donne uccise perchè dicono no, ad una relazione, ad un sopruso, alle botte, ad un insulto, ad un rapporto sessuale, ad una vita da schiave dentro e fuori casa.
Il loro no è il nostro no. A meno di due settimane dalla Giornata mondiale contro la violenza maschile sulle donne, diciamo, urliamo no per Marianna e per tutte le donne che ogni giorno vengono uccise, picchiate, maltrattate, violentate. Diventiamo l’eco infinito del loro no.
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