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La guerra di Piera

…dormi sepolta in un campo di grano…non è la rosa, non è il tulipano…

Piera è in guerra, ormai lo sa. La guerra di Piera si combatte tra le quattro pareti di casa, la sua. Piera ha tredici anni, Piera ha ottantuno anni. Piera si chiama Francesca, o Gabriella. Piera viene colpita, schiaffeggiata, presa a calci a pugni o a morsi. Piera viene minacciata con una pistola o con un coltello. Piera viene strangolata o soffocata o ustionata. Piera viene picchiata davanti ai figli. Piera viene seguita, perseguitata. Piera viene spinta, schiaffeggiata, strattonata. Piera viene stuprata nel proprio letto. Piera viene umiliata. Piera viene controllata, isolata, intimidita, insultata.

Piera è giovane, ha meno di sedici anni e per un milione e quattrocentomila volte è stata molestata da un amico di famiglia, da un parente, da un conoscente.

Piera non ne parla con nessuno.

Piera legge sul giornale di essere amata: Piera ha un partner, un marito o un convivente, Piera ha un ex fidanzato, un amante o un corteggiatore… che non la vuole proprio lasciare, che non si rassegna, che non sopporta di vivere senza di lei…di Piera è geloso… per non perdere Piera è diventato folle, ha perso la testa, ha commesso un gesto disperato.

Piera guarda la televisione e sente dire che la sua è una tragedia. Piera guarda i suoi vicini e pensa che hanno ragione, la sua era una famiglia proprio normale. Il suo assassino, un uomo normale. La sua vita, una vita normale.

Piera è stata ammazzata per almeno cento volte Piera in un anno, per anni.

Piera pensa che la sua dichiarazione di guerra deve essere stata la sua indipendenza, la sua voglia di decidere da sola, di vivere da sola o con qualcun altro, il suo no!, la sua autonomia, il suo lavoro, la sua affermazione, le sue lotte, le sue scelte libere.

Piera sa di poter essere così forte che la si può fermare solo assassinandola.

Persino la morte di Piera è così forte che ha preteso un nome nuovo per esser detta: femminicidio.

Piera, non è la rosa, non è il tulipano… non è certo la mimosa.

DOSSIER: UNA OGNI TRE.

In Italia una donna su tre tra i 16 ei 70 anni e’ stata vittima nella sua vita dell’aggressivita’ di un uomo. Sei milioni 743 mila quelle che hanno subito violenza fisica e sessuale, secondo gli ultimi dati Istat. E ogni anno vengono uccise in media 100 donne dal marito, dal fidanzato o da un ex. Quasi 700 mila donne, sempre dati Istat, hanno subito violenze ripetute dal partner e avevano figli al momento della violenza, e nel 62,4% dei casi i figli hanno assistito a uno o piu’ episodi di violenza. Secondo l’Osservatorio nazionale sullo stalking, il 10% circa degli omicidi avvenuti in Italia dal 2002 al 2008 ha avuto come prologo atti di stalking, l’80% delle vittime e’ di sesso femminile e la durata media delle molestie insistenti e’ di circa un anno e mezzo.

PIU’ LE GIOVANI – Gli ultimi dati Istat sono relativi al 2006 e alla fascia di eta’ 16-70 anni. Raccontano che nei 12 mesi precedenti alla rilevazione il numero delle donne vittime di violenza ammonta a 1 milione e 150 mila (5,4%), e che sono le giovani dai 16 ai 24 anni (16,3%) e dai 25 ai 24 anni (7,9%) a presentare i tassi piu’ alti. Il 3,5% delle donne ha subito violenza sessuale (stupro, tentato stupro, molestia fisica sessuale, rapporti sessuali con terzi, rapporti sessuali non desiderati, attivita’ sessuali degradanti e umilianti), il 2,7% fisica. Lo 0,3%, pari a 74 mila donne, ha subito stupri o tentati stupri. La violenza domestica ha colpito il 2,4% delle donne, quella al di fuori delle mura domestiche il 3,4%.

NON SI DENUNCIA – Nella quasi totalita’ dei casi le violenze non sono denunciate: il sommerso e’ elevatissimo e raggiunge circa il 96% delle violenze da un non partner e il 93% di quelle da partner. Lo stesso nel caso degli stupri (91,6%) consistente la quota di donne che non parla con nessuno delle violenze subite.

PIU’ TIPI DI VIOLENZA – Un terzo delle vittime subisce atti di violenza sia fisica sia sessuale e la maggioranza delle vittime ha subito piu’ episodi di violenza. Tra le violenze fisiche e’ piu’ frequente l’essere spinta, strattonata, afferrata, l’avere avuto storto un braccio o i capelli tirati (56,7%), l’essere minacciata di essere colpita (52,0%), schiaffeggiata, presa a calci, pugni o morsi (36,1%). Segue l’uso o la minaccia di usare pistola o coltelli (8,1%) o il tentativo di strangolamento o soffocamento e ustione (5,3%). Tra tutte le forme di violenze sessuali, le piu’ diffuse sono le molestie fisiche, ovvero l’essere stata toccata sessualmente contro la propria volonta’ (79,5%), l’aver avuto rapporti sessuali non desiderati (19,0%), il tentato stupro (14,0%), lo stupro (9,6%)e i rapporti sessuali degradanti e umilianti (6,1%).

PARTNER RESPONSABILI DELLA MAGGIORANZA DI STUPRI – Il 21% delle vittime ha subito la violenza sia in famiglia che fuori, il 22,6% solo dal partner, il 56,4% solo da altri uomini. I partner sono responsabili della quota piu’ elevata di tutte le forme di violenza fisica rilevate, e sono responsabili in misura maggiore anche di alcuni tipi di violenza sessuale come lo stupro nonche’ i rapporti sessuali non desiderati, ma subiti per paura delle conseguenze. Il 69,7% degli stupri, infatti, e’ opera di partner, il 17,4% di un conoscente e solo il 6,2% e’ stato opera di estranei. Il rischio di subire uno stupro o un tentativo di stupro e’ tanto piu’ elevato quanto piu’ e’ stretta la relazione tra autore e vittima. Gli sconosciuti commettono soprattutto molestie fisiche sessuali, stupri solo nello 0,9% dei casi e tentati stupri nel 3,6% contro, rispettivamente, l’11,4% e il 9,1% dei partner.

VIOLENZA PSICOLOGICA – La subiscono 7 milioni 134 mila donne: le forme piu’ diffuse sono l’isolamento o il tentativo di isolamento (46,7%), il controllo (40,7%), la violenza economica (30,7%) e la svalorizzazione (23,8%), seguono le intimidazioni (7,8%). Il 43,2% delle donne ha subito violenza psicologica dal partner attuale; 1 milione 42 mila donne hanno subito oltre alla violenza psicologica, anche violenza fisica o sessuale, il 90,5% delle vittime di violenza fisica o sessuale.

PRIMA DEI 16 ANNI – Un milione 400 mila donne hanno subito violenza sessuale prima dei 16 anni, il 6,6% del totale. Gli autori delle violenze sono vari e in maggioranza conosciuti,solo nel 24,8% la violenza e’ stata ad opera di uno sconosciuto. Un quarto delle donne vittime prima dei 16 anni ha segnalato un conoscente (24,7%), un altro quarto un parente (23,8%), il 9,7%un amico di famiglia, il 5,3% un amico. Tra i parenti gli autori piu’ frequenti sono stati gli zii. Il silenzio e’ stato la risposta maggioritaria: il 53% delle donne ha dichiarato di non aver parlato con nessuno dell’accaduto.

Posted in 8 marzo, femminicidi, sessismo, storie di donne, violenza di genere.


2 Responses

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  1. enrica says

    le mimose puzzano di morte, con 200 donne uccise ogni anno.

  2. anna says

    Per Yara, che non avrà mai un 8 marzo come i nostri.