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Adama è libera!

da Migranda.org

In soli tre giorni 800 donne, uomini e associazioni hanno risposto al nostro appello per la liberazione di Adama. Anche grazie alla coincidenza con la giornata mondiale contro la violenza sulla donne, lo scandalo costante della detenzione amministrativa di una donna migrante è esploso improvvisamente sulle prime pagine dei giornali e nei servizi televisivi.

La storia di Adama e delle molte violenze da lei subite, il sostegno che ha ricevuto sono stati tali da produrre l’interesse di quelle istituzioni che nei mesi precedenti avevano colpevolmente ignorato la sua situazione. Colpisce che ci sia ancora chi vede qualcosa di poco chiaro nella storia di Adama. Viene così confermata la consueta pratica di addossare alle donne l’onere di dimostrare di aver subito violenza sia essa privata o istituzionale.

Ciò nonostante, ieri sera dal Cie di via Mattei  è uscita una migrante che per tre mesi è stata imprigionata senza alcuna colpa, come d’altra parte del tutto immotivata continua a essere la detenzione di tutti gli altri migranti in tutti gli altri Cie d’Italia e d’Europa. Oggi però noi possiamo dire: Adama è libera! Abbiamo potuto riabbracciare e accompagnare in un luogo sicuro una donna colpita prima dalla violenza di un uomo e poi da quella delle  istituzioni.  Adama è libera! Il suo coraggio e la protesta collettiva di migliaia di donne e di uomini, e ancora la presa di posizione di decine di associazioni, hanno reso possibile ciò che fino a pochi giorni fa sembrava impossibile. Adama è libera! La brezza fresca e impetuosa della nostra rivolta ha aperto per una volta la porta di quel luogo inutile e brutale che è il Cie. Ci sarà tempo nei prossimi giorni per altre considerazioni. Ora, ciò che importa, è che Adama è libera e può prendere in mano la sua libertà.

Posted in migranti, no cie, resistenze, sessismo, storie di donne, violenza di genere.