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Striscia la notizia e la disinformazione sulla contraccezione d’emergenza

Incredibile come a Striscia la notizia, gente che viene da anni di animazione sulle spiagge o affini pretenda di fare del giornalismo di inchiesta:   http://www.striscialanotizia.mediaset.it/video/videoextra.shtml?13889

Ci è arrivata a questo proposito una mail in cui si riportava la denuncia di Silvio Viale, noto ginecologo torinese rispetto al servizio del programma di Antonio Ricci andato in onda l’altra sera.

Nell’ambito di un servizio sull’acquisto di farmaci online, il reporter d’assalto di Striscia ha detto numerose falsità sulla contraccezione di emergenza. Leggiamo dalla mail “In particolare un disinformato farmacista ha affermato che si tratterebbe di un farmaco abortivo, il che è assolutamente falso. Inoltre non ha minimamente accennato che il farmaco Ellaone (ulipristal acetato) è in corso di registrazione  in Italia da due anni, il che costituisce il vero scandalo.

Trattando di contraccezione di emergenza il conduttore avrebbe dovuto sapere che l’Italia è uno dei pochi paesi europei in cui è necessaria una ricetta non ripetibile, mentre nella maggior parte non vi è bisogno di alcuna ricetta. Infine l’OMS classifica la contraccezione di emergenza “classe 1”, senza limitazioni d’uso, il che vuol dire che non è necessaria alcuna visita e alcun esame medico, ma solo la percezione da parte della donna di avere avuto un rapporto a rischio. Striscia la notizia ha sbagliato esempio nel prendere ad esempio l’Ellaone per parlare di acquisto di farmaci online e ha dato informazioni sbagliate sulla contraccezione di emergenza, andando persino a cercare nelle farmacie un prodotto non ancora in distribuzione”.

Aggiungiamo noi:

Senza parlare poi di quanto sia penosa la via crucis che le donne devono affrontare, tra pronto soccorso e guardie mediche, per avere le ricette in tempo  utile per l’assunzione. Ricordate le polemiche di qualche anno fa sulla pillola del giorno dopo? A causa dell’obiezione di coscienza, tra l’altro illegale in questi casi trattandosi di contraccezione d’emergenza e non di pillola abortiva, le donne di molte città italiane avevano denunciato di essere state costrette a peregrinaggi infiniti nella speranza di trovare un medico disposto a firmare una semplice ricetta.

E concludiamo raccontandovi questa storiaccia…Un po’ di tempo fa, per sapere cosa succedeva a riguardo negli ospedali della nostra città, andammo per pronto soccorsi fingendo di aver bisogno urgente della pillola del giorno dopo. Oltre ai dinieghi, ai rifiuti, alle bocche storte, alle occhiatacce, qualcuna di noi ebbe  la sfortuna di incappare in un medico di guardia in un noto ospedale di Torino che alla richiesta della ricetta ci rispose che per legge la cosiddetta pillola del giorno dopo poteva essere prescritta solo da un ginecologo (falso!) e soprattutto solo nel caso in cui la donna richiedente avesse subito uno stupro o una violenza sessuale…vi rendete conto? Solo la certezza di una denuncia per violenza privata e lesioni ci tenne ferme le mani, i piedi, le ginocchia, i denti e tutto ciò che avremmo potuto utilizzare per far male, ma davvero molto male, al medico che ci aveva dato quella risposta.

Posted in aborto, contraccezione, storie di donne.


One Response

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  1. mara says

    Salve, vi scrivo perché ho letto con molto piacere il vostro post.
    Anch’io, guardando il servizio di Striscia la notizia sono rimasta senza parole, ma come si fa a sare un servizio del genere e con una tale leggerezza su una vera e propria situazione di emergenza?
    Come si fa a dire che la pillola dei 5 giorni è abortiva proprio quando il Consiglio Superiore di Sanità ha dichiarato che non lo è, ma che si tratta di una pillola per la contraccezione di emergenza?
    Perché, invece, non fare un servizio sulle quotidiane difficoltà in cui le donne incorrono per farsi prescrivere la pillola del giorno dopo?
    o sul fatto che in Italia solo con 2 anni si è giunti a una decisione su come la pillola dei 5 giorni possa essere prescritta e acquistata?
    o sul fatto che solo in Italia possa essere venduta solo dopo essersi sottoposte a un test ematico che sancisca di non essere incinta.

    Viva l’informazione!