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MeDeA in Valsusa

La sera di mercoledì 9 febbraio siamo state invitate da un gruppo di donne No Tav ad un incontro informativo sulla Delibera Ferrero che avevano organizzato a Bussoleno, nel cuore della Valsusa.
In particolare, siamo state chiamate a spiegare le criticità della Delibera, a relazionare sulla nostra esperienza diretta all’interno dei corsi di formazione organizzati dal Movimento per la vita e naturalmente a raccontare che tipo di mobilitazione e di opposizione si stava costruendo a Torino.

Il confronto si è fatto subito molto interessante, perché dopo le nostre relazioni e qualche intervento da parte delle presenti, dal fondo della saletta che ci ospitava, si è levato un grido di indignazione di una donna, offesa a quanto pare dalle parole che venivano da noi proferite contro il Movimento per la vita. Ed ecco che subito un’altra ha replicato lo sdegno e con lei altre che fino a quel momento se ne erano state buone buone ad ascoltare in attesa dell’istante fatidico in cui avrebbero potuto sbottare e uscire allo scoperto…alla fine ne abbiamo contate ben 5!
Proprio così, 5 attiviste del Movimento per la vita, impegnate nel Centro di Aiuto alla Vita di Bussoleno, che sentendosi provocate dal linguaggio utilizzato nel volantino che indiceva l’incontro, hanno deciso di presentarsi per difendere il loro operato e l’importanza del lavoro svolto dalla loro organizzazione.
Il “confronto” come potrete ben immaginare è stato molto acceso, i toni si sono immediatamente alzati, finchè tra lo stupore di tutte ha preso parola Maria, la donna che dopo aver abortito era stata aggredita dai volontari del Mpv davanti all’ospedale Sant’Anna di Torino e la cui vicenda era stata raccontata in un articolo uscito su Repubblica nell’autunno scorso.
Tutte abbiamo ascoltato attonite la sua storia, comprese le attiviste più infervorate, noi commosse dal coraggio che Maria ha dimostrato nell’esporsi in prima persona, in una situazione così intima che lei ha scelto di condividere con noi tutte per far comprendere fino in fondo quanto possa essere pericolosa, ingiusta, dannosa, per le donne e non solo, la presenza nei consultori di volontari ideologizzati a tal punto da gridare assassina e omicida ad una donna che stava attraversando un momento così doloroso e delicato della sua vita.
Il racconto di Maria ha lasciato noi tutte senza parole, tanto che le attiviste del Mpv dopo aver tentato di mettere ancora insieme qualche debole frase in difesa della loro organizzazione, sono state messe a tacere.
Chissà che qualcosa nelle loro testoline non si sia mosso. E chissà che qualche dubbio non si sia insinuato tra le loro ferre convinzioni.
E pensare che ci si lamenta sempre che nei dibattiti manca il contraddittorio…In Valsusa non ci si annoia mai!

Grazie alle amiche, alle donne e alle compagne No Tav.
Per l’incontro e per l’esempio nella lotta che per noi tutte rappresentano.
Grazie a Maria, che stringiamo forte in un abbraccio solidale senza fine.

Posted in autodeterminazione, consultori, delibera ferrero, iniziative, storie di donne.