Il 13 febbraio migliaia e migliaia di donne sono scese in piazza, spinte dal bisogno di riprendere parola e visibilità. Le donne da sempre lottano contro gli incessanti attacchi all’autodeterminazione e alla libertà di scelta sui propri corpi e sulle vite.
Anche quest’anno riprendiamoci l’8 marzo e continuiamo la mobilitazione!
La crisi economica e politica che stiamo pagando sulla nostra pelle è la stessa che si trovano ad affrontare le donne migranti e le donne dei paesi del Nord Africa che si stanno ribellando ad una condizione di sfruttamento e oppressione ormai intollerabili. Una crisi fatta pagare ai più deboli, respinti quando scappano dalla fame e dalle guerre e incarcerati ed espulsi nel momento in cui perdendo il lavoro diventando irregolari. Destino ancor peggiore per le migranti che rischiano ogni sorta di violenza, come dimostra la vicenda di Joy stuprata nel CIE di Milano da un ispettore di polizia italiano poi assolto dai tribunali.
La riforma del lavoro, della scuola e dell’università ci assicurano un futuro di incertezze e di precarietà. La riforma sanitaria peggiorerà la vita di tutte noi, dando in pasto il servizio pubblico al volontariato e al privato sociale.
I nostri corpi, il nostro lavoro, le nostre vite, la nostra salute sono ormai trattati come merci da vendere e comprare: le donne devono esser disponibili, a lavorare in modo precario, a sostituire lo stato sociale, ad accettare di essere sempre trattate come incapaci di scegliere.
Il corpo delle donne è un campo di battaglia, per un voto o per un patto elettorale: questo è il senso della Delibera Ferrero della Regione Piemonte, contro cui da mesi ci opponiamo, perché…
· permette ai volontari del Movimento Per la Vita di entrare nei consultori piemontesi alla pari del personale sanitario, ma senza garantire professionalità e rispetto della privacy
· lede il diritto di scelta ad una sessualità e ad una maternità consapevoli,
· prevede percorsi differenziati di accesso per le migranti che non hanno il permesso di soggiorno,
· non riconosce il diritto di autodeterminazione delle donne,
· mira a scardinare la legge 194 sull’interruzione volontaria di gravidanza e il servizio sanitario pubblico, favorendone l’appalto ai privati.
- 2 marzo ore 17.30, PALAZZO NUOVO, ASSEMBLEA CITTADINA PER LA COSTRUZIONE DELLA MOBILITAZIONE DELL’8 MARZO
- 4 marzo dalle ore 18.00, C.S.O.A. GABRIO, Assemblea pubblica verso l’8 marzo “Riprendiamoci i consultori”
- 8 marzo 2011 – dalle ore 17.30 MANIFESTAZIONE, Piazza Castello angolo Via Garibaldi
Per un 8 marzo di lotta
Promuovono: Assemblea per l’autodetermin-azione, MeDeA, Laboratorio Sguardi Sui Generis, Collettivo Femminista Rossefuoco, C.S.O.A. Gabrio, C.S.O.A. Askatasuna, Cua, Ksa, C.S.A. Murazzi, Sinistra Critica