Riceviamo e volentieri pubblichiamo.
Non ho dimenticato la ragazza stesa sugli scogli coperta da un asciugamano, con le gambe e le braccia che si muovevano a scatti…
Non ho dimenticato la tenda in cui chi voleva poteva partecipare ad una sorta di staffetta di preghiera contro il G8, completamente devastata…
Non ho dimenticato le macchie scure di sangue sul lungomare…
Non ho dimenticato i genovesi che aprivano i portoni delle case e offrivano acqua da bere e rifugio…
Non ho dimenticato le signore sedute per terra con le mani alzate e i capelli bianchi e la testa aperta dalle manganellate…
Non ho dimenticato i gommoni in mare dei carabinieri con le mitragliatrici nere puntate contro di noi sulla costa…
Non ho dimenticato la ragazza tedesca che mi ha messo il collirio negli occhi…
Non ho dimenticato Don Gallo che prendeva il nome di tutti quelli che non si trovavano più, tra cui mio fratello…
Non ho dimenticato le giovani avvocate che hanno trattato con la polizia per farci uscire dal budello in cui ci eravamo ficcati senza che ci massacrassero di botte…
Non ho dimenticato il volto dell’ufficiale che ha detto noi non li tocchiamo ma devono uscire in fila e con gli occhi bassi…
Non ho dimenticato la compagna che mi ha trascinato via da Genova impedendomi di andare a dormire alla scuola Diaz…
Non ho dimenticato l’anziano signore che piangeva in piazza Alimonda stringendo tra le mani una bandiera rossa…
Non ho dimenticato il cammino verso gli autobus a piedi nudi e con la mente fissa al pensiero dell’ultimo istante in cui avevo visto quella compagna o un’altra…
Non ho dimenticato l’unica telefonata riuscita ai miei genitori che vedevano il massacro in televisione e continuavano a urlarci disperati di scappare …
Non ho dimenticato Carlo… mai.
C.
genova per me è stata la marcia dei migranti. poi solo orrore. DEVASTATORI SONO LORO!