Abbiamo catturato dalla rete un’idea che ci piace molto. L’hanno pensata tre ragazze che compongono la redazione di Frequenze di genere, una trasmissione che va in onda su Radio Città Fujiko. Le abbiamo contattate e abbiamo pensato ad una collaborazione e a uno scambio di esperienze.
Oggi quindi inauguriamo una nuova rubrica sul blog di MeDeA, in modo che oltre ai commenti che ci lasciate e le mail che ci inviate, il rapporto con voi che ci leggete possa stringersi ulteriormente. Con questa rubrica speriamo di renderci anche più interattive e di rendere ancora più proficuo lo scambio tra chi scrive e chi legge…insomma proviamo ad invertire per una volta le parti?
La domanda che vogliamo proporvi è…
“Se diciamo femminismo cosa vi viene in mente?“
Rispondeteci e scriveteci lasciando un commento sul fondo di questo post o inviando una mail al nostro indirizzo noi.medea@gmail.com
Noi inoltreremo i vostri scritti alla redazione di Frequenze di genere, in modo che anche loro possano raccogliere e condividere il vostro contributo attraverso i microfoni della radio.
Non ci interessa sapere quanto ne sappiate di femminismo, della sua storia politica e culturale, di studi di genere. Ci piacerebbe invece scoprire i valori e i significati, le immagini e le sensazioni che la parola femminismo stimola in voi.
Insomma vorremmo conoscervi e più in generale sapere a cosa venga spontaneamente associato oggi il termine femminismo nell’opinione comune.
Quando penso al femminismo, mi viene sempre in mente una frase che lessi all’inizio del mio percorso, quando capii che le mie idee erano condivise da un movimento molto più grande, che aveva visto tante donne lottare e morire per i propri diritti. Joyce Lussu Salvadori diceva “Essere donna l’ho sempre considerato un fatto positivo, un vantaggio, una sfida gioiosa e aggressiva. Che cosa c’è da invidiare agli uomini? Tutto quello che fanno lo posso fare anch’io. E in più posso fare anche un figlio.” Penso che il femminismo non abbia terminato il suo lavoro e finchè sentiremo la frase “conquistare diritti” dovrà ancora lottare. Perchè dovremmo conquistare qualcosa che ci appartiene in quanto essere umani? In quale test scientifico è scritto che, avendo una vagina come organo genitale, io sia portata naturalmente alla vita domestica o allo spirito materno. Quando guardo mia madre, vedo sempre quello che non vorrei mai essere. Una casalinga, una schiava dell’istituzione familiare, una donna che ha dato la sua vita per cosa? per suo marito e dei figli? il cuore del femminismo radicale negli anni 70 era proprio quello di eliminare tutto ciò, di eliminare tutti quei nuclei e quelle istituzioni che da sempre hanno rilegato la donna. Essere una casalinga è una professione illegittima. La scelta di servire ed essere protetta non dovrebbe esistere. Penso sia ancora colpa delle donne, troppo legate ai sentimenti, alla famiglia, se la realizzazione del sesso femminile non sia avvenuta completamente, perchè ancora oggi, con le lacrime agli occhi, sento donne che scelgono di servire e accudire i propri mariti, che rinunciano alla loro autonomia e alla loro determinazione, che placano i loro desideri in virtù di qualcosa che credono migliore. io ho sempre avuto ben chiaro che dovevo lavorare, perché non esiste femminismo che si rispetti che non sia basato sull’indipendenza economica!
Femminismo mi fa pensare a Virginia Woolf e alla sua disperazione suicida. Alle compagne che hanno lottato, pagando sempre troppo, da Rosa Luxemburg a Adelaide Aglietta. Mi fa pensare a mia mamma che alla fine degli anni 70 ha lavorato per l’apertura di un consultorio nel paese dove vivevamo. Mi fa pensare a quanto questa parola, e quello che rappresenta, sia stata fraintesa, bistrattata, ridicolizzata. C’e’ ancora tanta strada da fare.
FEMMINISMO mi fa venire in mente la fantasia e la cretività, la distruzione di stereotipi, la nascita di modelli nuovi e la riscoperta di antichi archetipi … donne che parlano e ridono ad alta voce, che trovano forza le une dalle altre, che sostengono lo sguardo e vanno dritte per la loro strada.
donne che hanno lottato e lottano per una democrazia paritaria. Donne che si prendono nelle mani la propria vita. il resto, lo hanno già detto le altre.
Valentina dalla mail di MeDeA:
Femminismo mi fa venire in mente la mia tesina di maturità, che passando per storia, letteratura, storia dell’arte
e filosofia raccontava la donna. La storia del femminismo dal 300 a “oggi” (che ormai è qualche anno fa, 2006),
Virginia Wolf e la sua “Stanza tutta per sé”, il ruolo della donna come rappresentazione iconografica in tre diverse
correnti artistiche ed infine Simone de Beauvoir, che qualcuno ha definito “donna in filosofia solo perché compagna
di Sartre”.
Alla fine della mia esposizione la mia docente di arte mi ha chiesto se potevo lasciarle una copia della mia tesina,
mentre il mio docente di letteratura mi ha rimproverato di aver parlato troppo del presente, dove il termine femminismo,
in fondo, non ha più molto senso di esistere.
Non replicai a questa affermazione, perché inesperta di lotta femminista, perché poco sicura di cosa significasse oggi.
A distanza di qualche anno, complici esperienze e conoscenze di “lotta femminista oggi”, vorrei poter tornare indietro,
guardare negli occhi quel cretino (che in fondo non mi ha mai dato più di 7 nei temi perché scritti “troppo bene”) e dirgli così:
“Il femminismo non sarebbe nemmeno mai dovuto esistere perché nessuna donna avrebbe mai dovuto lottare per avere
dei diritti che sono suoi solo perché è al mondo, perché come l’essere umano di sesso maschile ha due braccia per alzare le cose, due gambe per correre e camminare, un naso per respirare, una bocca per parlare, due occhi con cui vedere, due orecchie con cui sentire, ma soprattutto un cervello per pensare. E se quello che abbiamo ottenuto è una farsa di parità con il diritto di voto e le quote rosa, allora il femminismo ha senso di esistere perché c’è ancora molto per cui lottare”.
Femminismo mi fa venire in mente chi per il femminismo è morto e chi invece ha deciso che essere donna è essere madre e sposa. Femminismo mi fa venire in mente chi è costretta a credere che essere donna significhi solo questo.
Femminismo mi fa venire in mente che se una donna durante uno stupro ha un orgasmo, allora lo stupro non è condannabile,
o in ogni caso è meno grave.
Femminismo mi fa venire in mente che quelle maledette quote rosa mi fanno pensare che la donna è associata al rosa, per la
precisione rosa confetto, quello dei vestiti della Barbie, la peggiore rappresentazione della donna nel mondo dei giocattoli
per bambine.
Femminismo mi fa venire in mente che quando cambio da sola la lampadina delle luci della macchina, mio zio va a controllare
se è fatto tutto giusto, perché le donne e i motori non vanno d’accordo, o che quando supero un tizio con una macchina stra figa in superstrada, quello poi mi risupera perché si è sentito sfidato.
Cazzate e cose importanti riassunte in un unico termine, Femminismo.
Che mi fa venire in mente il mito della “competizione femminile”, associata spesso alla frase tanto triste quanto divertente “troppe vagine in una stessa stanza”. Perché i nostri ormoni fanno un sacco di scherzi divertenti, ci fanno impazzire nel pre-mestruo e ci fanno venire voglia di avere bambini.
Chissà se durante le lotte in piazza qualcuno abbia mai detto “troppe vagine in una stessa piazza” perché tra uno slogan e l’altro, tra un’idea e l’altra, qualche donna ha osato esprimere un’idea che non coincidesse con il periodo ormonale dell’altra.
Giusto l’altro ieri un uomo, accusato di tre stupri con annesse torture nel proprio garage, con fedina penale sporca di crimini sessuali caduti in prescrizione perché considerato, nel momento del giudizio, incapace di intendere e di volere, ha ottenuto una riduzione della pena, da 17 a 15 anni mi pare. Il perché non è stato reso noto, o forse io ero troppo preoccupata di arrabbiarmi per questa riduzione di pena per fermarmi ad ascoltare il perché, perché non ci può essere un motivo per cui tre donne vengono violentate e torturate, trovano il coraggio di sporgere denuncia nonostante il dolore e la paura, ma poi questo può avere uno sconto sulla pena, perché poverino, non sapeva quello che faceva o ha già pagato abbastanza perché la sua immagine pubblica (mi pare d’aver capito che fosse responsabile di una qualche sezione di un qualche partito politico) è stata rovinata.
Femminismo mi fa venire in mente che il giorno del mio esame orale avrei dovuto guardare quel cretino del mio docente e dirgli che il Femminismo oggi mi fa venire in mente che ha senso di esistere perché abbiamo quelle stupide quote rosa confetto come le Barbie, ma non abbiamo il diritto di essere donne come vogliamo.
dalla mail di MeDeA:
Paola:
SINCERAMENTE CON I TEMPI CHE CORRONO LA PAROLA FEMMINISMO DOPO TANTE INTERPRETAZIONI, QUALCHE ABUSO E TANTA INDIFFERENZA OGGI COME OGGI MI SEMBRA MOLTO SVUOTATA DI CONTENUTI E NON TANTO DAI SOLITI UOMINI CHE MAI HANNO SMESSO DI IGNORARE LA SOSTANZA DI QUELLO CHE FU’ UN MOVIMENTO IMPRESCINDIBILE QUANTO NECESSARIO…MA DALLE STESSE DONNE CHE A GUARDAR BENE PROPRIO NON RIESCO AD APPREZZARE!
L’IDEA DI FEMMINISMO PER ME RAPPRESENTAVA LA LOTTA PER CONQUISTARE DIRITTI EGUALI AL SESSO OPPOSTO MA PUR TUTTAVIA SENZA EREDITARNE LE MESCHINITA’ CUI LA DONNA E’ COMUNQUE E SEMPRE SOTTOPOSTA.
INVECE TANTE DI QUELLE CHE FANNO RIFERIMENTO A QUESTA BANDIERA MI APPAIONO TALVOLTA ANCHE PEGGIO DEGLI UOMINI CHE TANTO CONTESTIAMO…….PER ME SI TRATTA DI SANI PRINCIPI CHE NON ESISTONO PIU’ NEL PENSIERO DELLA STRAGRANDE MAGGIORANZA DI QUESTA SOCIETA’.
AUTOSTIMA, DIGNITA’, VALORE PER LE AZIONI CHE SI FANNO NON PER ESTESTISMO AD OLTRANZA…..MI SENTO UNA SORTA DI RETROGADA PRIMITIVA A DARE ANCORA IMPORTANZA A QUESTI VALORI OGGI CHE LE DONNE SI SENTONO EMINCIPATE ED ORGOGLIOSE A FARE LE ESCORT….PER UN ABITO FIRMATO QUANDO NON PER USURPARE FUNZIONI ISTITUZIONALI CON IL SOLO CURRICULUM DA BUNGA-BUNGA…MA MI E’ CAPITATO DI ESSERE AGGREDITA DALLE DONNE STESSE PER PENSARLA COSI’…BHE’ ALMENO IL PENSIERO PUO’ VOLARE AL DI LA’…PER ME E’ ASSOLUTAMENTE SINGOLARE VEDERE CHE UNA COME LA CARFAGNA CHE SI E’ ESIBITA IN TUTTE LE POSSIBILI POSE OGGI SI SIA RIPULITA E SI PRESENTA VERSIONE MONACALE-MANAGER A FARE IL MINISTRO DELLE PARI OPPORTUNITA’……………..PARI OPPORTUNITA’ MA NDECHE’????? DI ANDARSI A SILICONARE E DARLA A DESTRA E A MANCA PER RAGGIUNGERE UNA ONORABILE POSIZIONE????…..SINCERAMENTE NE FACCIO VOLENTIERI A MENO DI QUESTO FEMMINISMO DOVE LA DONNA NON CERCA L’EGUAGLIANZA IN POSITIVO MA SEMPRE PIU’ SPESSO VA’ OLTRE IL PEGGIO DEGLI UOMINI CHE DA SEMPRE ABBIAMO CRITICATO CON LA SCUSA DELL’EMANCIPAZIONE CHE A MIO AVVISO E’ TOTALE BIECA INVOLUZIONE.
SCUSATEMI SE NON CONDIVIDETE…MA MI E’ STATO UN PARERE ED HO DATO IL MIO!!!!
SALUTI
dal profilo facebook di MeDeA
R.
“Autodeterminazione, liberazione dai ruoli imposti, teste pensanti, coscienza e conoscenza del proprio corpo, rifiuto dello stato delle cose ovvero maschilismo, il piacere di condivisione tra donne, la solidarietà tra donne… E tante altre cose. Azz… Difficile qs domanda mi tengono in mente tante cose. Sintetizzo? Mai sovradeterminate MAI! Poi ci riprovo xke FEMMINISTA è BELLO … X Ora intellettualmente defunta”
riportiamo dalla mail di MeDea:
Ciao, dalla lista sommosse ricevo l’invito a rispondere alla domanda “se diciamo femminismo cosa ti viene in mente?”
Mi viene in mente la prima volta che mi sono trovata a casa di una mia amica che viveva a Roma con altre ragazze, ho cenato a casa sua ed ho pensato: “io voglio vivere così, con atre donne” io allora stavo in coppia, in comitiva e vivevo ancora con i miei genitori…. mi si è aperto un mondo.
Poi ho conosciuto il femminismo con altre ragazze in un gruppo donne a Psicologia durante la Pantera e VIA COSI’ con il motto dentro di me “l’autenticità ci libera” di Carla Lonzi!!! Nulla era più importante di conoscere me stessa in relazione alle altre donne e con una chiave di lettura che finalmente ribaltava tutti i luoghi comuni, tutta la storia!
Felicità, messa in discussione, difficoltà, profondità e tante risate e anche tanti pianti.
Ciao saluti femministi Laura
ANCORA DALLA MAIL DI MEDEA…
Gloria
Femminismo: parità tra donne e uomini. Donne che sanno farsi rispettare, che non accettano i compromessi con gli uomini. Che non si sottomettono a questi ultimi. Che dicono: i mestieri di casa si fanno in due perché io non sono una casalinga. E soprattutto fare i genitori non è solo compito mio. Se sono incinta non sono più debole di te uomo. E scusami se ho il ciclo e rimango incinta cari religiosi, non dipende da me, è anche a causa vostra che io divento mamma. Io non vengo licenziata, hai capito uomo? se ho un bambino da mantenere e curare tu non devi impedirmi di guadagnare. Io so essere indipendente anche economicamente, oltre che psicologicamente e emotivamente, se voglio sesso uso me stessa o qualcun’altro che mi rispetti.
etc… va bene? troppo personale, cruda e diretta?
Elena
Per me femminismo vuol dire libertà di scegliere, decidere, creare e di non essere serve e schiave di modelli retrogradi.
Per Marzia…
http://medea.noblogs.org/medea/
BUONA LETTURA!!!
Femminismo è uno sguardo altro sul mondo, lo associo inseparabilmente dalle parole dignità e libertà, alla consapevolezza del proprio corpo sessuato come soggetto politico e sociale. E’ stato movimento di liberazione più profondo di tanti altri e più di tanti altri ha contribuito nel tempo, o almeno ne ha dato gli strumenti, anche agli uomini a far raggiungere maggior comprensione di se stessi, delle proprie incongruenze, delle proprie ipocrisie. Femminismo stato ed è quello sguardo che indaga interno ed esterno della società, dei movimenti, dei gruppi sociali, della singola persona mettendone a nudo limiti, criticità e storture. Personalmente non ho mai concepito la dicotomia femminismo vs maschio, piuttosto il femminismo come ragionamento di genere e dei e per i generi che aiuta a stanare e destrutturare le mura maschiliste di cui anche il maschile è vittima. Ovviamente il femminismo non è solo questo, ma già questo non è per nulla poco.
Femminismo è uno sguardo altro sul mondo, lo associo inseparabilmente dalle parole dignità e libertà, alla consapevolezza del proprio corpo sessuato come soggetto politico e sociale. E’ stato movimento di liberazione più profondo di tanti altri e più di tanti altri ha contribuito nel tempo, o almeno ne ha dato gli strumenti, anche agli uomini a far raggiungere maggior comprensione di se stessi, delle proprie incongruenze, delle proprie ipocrisie. Femminismo stato ed è quello sguardo che indaga interno ed esterno della società, dei movimenti, dei gruppi sociali, della singola persona mettendone a nudo limiti, criticità e storture. Personalmente non ho mai concepito la dicotomia femminismo vs maschio, piuttosto il femminismo come ragionamento di genere e dei e per i generi che aiuta a stanare e destrutturare le mura maschiliste di cui anche il maschile è vittima. Ovviamente il femminismo non è solo questo, ma già questo non è per nulla poco.
Femminismo è una filosofia di vita, il saper scegliere per se’ senza rimanere condizionate da quello che il sistema omologante richiede… autodeterminazione e autolegittimazione.
Una domanda: perchè la scelta del nome Medea, protagonista della tragedia greca che per gelosia e per vendicarsi dell’uomo che l’ha usata uccide i suoi bambini? Insomma perchè la scelta di un personaggio così orribile?
Femminismo mi fa venire in mente lotta, “l’utero è mio e lo gestisco io”, autocoscienza, overdose di autostima, condivisione, violenza.
quando penso al femminismo penso a un’esplosione della Storia in cui però sono le singole storie quotidiane di migliaia di donne ad aver deciso come quando dove e perchè far saltare tutto! ma penso anche che o non è stato sufficiente o non abbiamo ancora finito.
dalla mail di medea…grazie davvero per i numerosi contributi che ci state inviando!!
a., 19 anni
” per me femminismo vuol dire casa, nel senso che mia madre, quando vuol far arrabbiare mio padre, gli dice che vorrebbe ritornassero gli anni 70, quando tirare una zoccolata in fronte a un maschio era un atto liberatorio e politicamente significativo! mio padre ridendo le risponde con uno slogan che è piuttosto volgare ma che mi ha raccontato che alcuni uomini gridavano contro le femministe in corteo… insomma, per me femminismo è anche la storia personale d’amore dei miei!”
v., 19 anni
“quando penso al femminismo penso a donne molto più libere e sicure di sè di quanto siamo noi oggi. ho visto delle foto e mi sembra che quelle ragazze si volessero bene tra di loro anche se magari non si conoscevano, erano solo lì a fare una manifestazione tutte insieme. i diritti che hanno conquistato sono anche i nostri, ma non credo che noi abbiamo la loro stessa forza e neppure la loro allegria”.
Ho appena ascoltato l’intervista di Terry De Nicolò su http://tv.repubblica.it/dossier/gianpi-e-lo-scandalo-escort/escort-l-intervista-di-terry-de-nicolo/76235?pagefrom=1
Direi che il femminismo e’ fantascienza soprattutto per molte donne.
🙂
A me pero’ fa pensare al “Manifesto per l’eliminazione dei maschi” di Valerie Solanas che da una parte mi fa sempre un po’ paura, ma da un’altra penso abbia ragione.
Femminismo vuol dire libertà!! Una parola tanto usata e forse inflazionata, ma ancora (almeno per me) sacra: libertà di agire senza timore di essere giudicate; libertà di scegliere; di andare in giro sia da sole che mal accompagnate; di disporre del proprio tempo senza imposizioni; di lottare per ciò che vogliamo senza delegare; di prendere parola, ma anche di non prenderla. Libertà di rappresentare ciò che un uomo rappresenta, di ricevere lo stesso riconoscimento e trattamento non grazie a qualche iniziativa sulla “parità dei diritti”, ma ogni giorno. Di disporre del nostro corpo perché è solo nostro, di farne ciò che vogliamo e di donarlo a chi ci piace. Di tenere politica e chiesa fuori dalle nostre mutande, e di non permetterne l’ingerenza là dove solo noi dobbiamo decidere. Femminismo è tutto questo ed è ancora di più; femminismo è autonomia e autodeterminazione.
Femminismo mi fa istintivamente pensare a donne che prendono in mano le loro vite: che sanno ciò che vogliono e lottano per ottenerlo senza dover chiedere ad intermediari.