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Grazie Valsusa. Grazie di esistere.

Purtroppo in questi giorni abbiamo avuto qualche problema tecnico con il blog e non siamo più riuscite a scrivere. Ci siamo lasciate il giorno dopo lo sgombero della Libera Repubblica della Maddalena, con un post in cui ringraziavamo la Valsusa per quello che ci aveva regalato.

E oggi, reduci dalla manifestazione No Tav di domenica 3 luglio, non possiamo far altro che rinnovare quel ringraziamento, che questa volta estendiamo a tutte le compagne, i compagni, a tutte le genti “venute da fuori” come hanno scritto quei giornali ingaggiati per mettere paura, per dividere i buoni dai cattivi, per riferire notizie false, per convincere il mondo che la Tav è cosa buona e giusta.

Tante, tantissime persone che hanno contribuito e partecipato all’assedio di un territorio blindato e militarizzato da polizia, carabinieri, guardia di finanza…Un fiume in piena che ha attraversato le strade, i boschi, i sentieri della Valle per liberare quelle terre dalla presenza asfissiante e intollerabile dei guardiani in divisa inviati dal Ministero degli Interni per permettere l’avvio dei lavori della Torino-Lione.

Nei giorni precedenti abbiamo visto gli operai della ditta incaricata che insieme ai poliziotti erigevano muri, recinzioni, che ci riportavano alla memoria immagini che siamo abituate/i a vedere in contesti ben diversi e che crediamo in fondo lontani. Avete presente i check points israeliani, le recinzioni dei villaggi cisgiordani, il filo spinato della Striscia di Gaza? Queste sono le condizioni in cui si trova ora quel che era la Libera Repubblica della Maddalena. Un luogo che per più di un mese ci ha fatto vivere in un tempo e in uno spazio quasi assoluti, in cui l’autorganizzazione, la partecipazione, la solidarietà erano pratiche comuni e condivise. Un luogo in cui abbiamo avuto per davvero l’esperienza di vivere in un altro modo, in un altro mondo.

Poi lo sgombero. Nei modi che conoscete. E subito la militarizzazione, i muri a proteggere, nascondere, occultare il lavoro infame di chi sta occupando il territorio contro la volontà di chi quel territorio lo abita, lo difende e lo rispetta da generazioni.

Il lavoro che i mezzi di comunicazione mainstream stanno facendo in questi giorni, si chiama in un solo modo, propaganda, ma di quella proprio brutta, becera, infame.

E allora se è importante esserci stat* alla manifestazione del 3 luglio, è ora altrettanto vitale raccontarla. Costruire, elaborare, contribuire ad un narrazione altra rispetto a quella che forniscono le principali testate italiane. Lo stiamo facendo in tante/i.  Continuiamo a farlo, perché quell’esperienza possa essere il più possibile condivisa e quindi compresa.

C’erano tanti occhi che hanno visto, tante orecchie che hanno sentito, e tanti nasi che hanno respirato. Mettiamo al lavoro i nostri sensi. Mettiamoli al servizio del Movimento No Tav.

Perché il 3 luglio possa essere raccontato e vissuto da chi non c’era, per quel che è realmente stato.

Una giornata storica, memorabile, indimenticabile. Una giornata che ha segnato un punto imprescindibile in questa lotta che dura da più di 20 anni.

Grazie Valsusa. Grazie di esistere. Grazie di resistere.

Posted in no tav, pensatoio, resistenze.