Partenza dalla Stazione di Chiomonte dopo aver preso il treno con arrivo delle 8.30. Nonostante la mobilitazione di portata nazionale non sono stati aggiunti treni straordinari, nè tantomeno vagoni aggiuntivi. Il mio treno era stracolmo e cosi gli altri 2 successivi !
Anche se inizialmente fresca, la giornata limpida preannunciava un bel sole caldo, infatti si sono dimostrate utilissime le informazioni passate dal movimento NoTav che avvertiva i/le manifestanti di portare acqua e creme per proteggersi.
I/le manifestanti continuavano ad arrivare tra musica, canti, concentrandosi x le strade e la piazzetta ogni tanto qualcuno/a di noi si affacciava verso la Centrale e verso il cantiere per cercare di scorgere qualcosa, altri/e volgevano lo sguardo su per i monti verso il concentramento di Giaglione ed Exilles/Ramats…dove sapevamo esserci altri/e manifestanti, altri compagni e compagne….l’assedio era già iniziato!
Passate le 10 parte il corteo…siamo in decine di migliaia, un lungo serpentone determinato a resistere, con la forza di chi è consapevole di essere nel giusto, non stiamo difendendo semplicemente la nostra terra, una valle, ma stiamo urlando un nuovo modo di (r)esistere e non da una settimana, un mese o 5 anni …da oltre 20 anni.
Anche se ero a Chiomonte avevo notizie dal concentramento di Exilles e Ramats, anche grazie al collegamento via sms con una compagna che purtroppo è dovuta rimanere, fisicamente, a casa (egoisticamente, però, posso dire che il suo supporto è stato davvero utilissimo per tutta la giornata).
Arrivati al ponte in direzione della Centrale, il corteo era talmente lungo, da potersi salutare da una sponda all’altra del fiume, giunti al bivio x i sentieri di Ramats, le indicazioni erano che il corteo autorizzato scendeva giù verso la Centrale, mentre se si saliva si andava verso i sentieri, in molti/e hanno imboccato questa via ma la maggior parte è scesa giù, dopo poco, però, son iniziate ad arrivare le notizie…da Torino giungevano info di avanzamento dalla parte di boschi attraverso i sentieri…’la Baita è stata riconquistata…scontri a Giaglione con lanci di lacrimogeni…ora stanno lanciando anche giù per i boschi della Maddalena, il riscontro l’avevamo dalle nubi che s’innalzavano….a quel punto raggiungere gli altri era impossibile, era necessario fare pressione dalla Centrale.
Raggiunto il primo blocco alla Centrale, il confine era tracciato con filo spinato, blocchi di cemento, cancelli di ferro, le ‘forze dell’Ordine’ erano già schierate…si raggruppavano e si spostavano man mano che scendevamo giù dal fiume, obbligati a seguire i nostri spostamenti al di la del ponte, verso i tornanti che portavano a Chiomonte.
Ci si spostava anche per far spazio alla coda del corteo, la folla di manifestanti che si intravedeva tra i boschi, sulle rive del fiume, sulle collinette circostanti era sempre più numerosa….e le informazioni che ci giungevano dagli altri fronti erano sempre peggiori, inseguimenti nei boschi, lanci di pallottole di gomma, presenza di feriti, continui ed incessanti lanci di lacrimogeni, nubi di gas che continuavano ad innalzarsi, elicotteri sulla testa e all’orizzonte si intravedevano i mezzi che transitavano al di la della conca della Maddalena … non sapevamo a che punto era lo scontro ma vedere lanciare una quantità cosi grossa di gas dagli elicotteri, giù dal bosco, dalla strada era un qualcosa di surreale, qualcuno ha anche scambiato i lacrimogeni a grappolo per fuochi d’artificio..la situazione era urgente ed era necessario fare pressione.
L’obiettivo è sempre stato chiaro per tutti e tutte, irreale fin da subito potersi riprendere il territorio ma avanzare il più possibile alle recinzioni, urlando lo sdegno per un’opera infame ed ignobile volta alla sola ricchezza economica di chi illegalmente si avvale delle forze dell’ordine per proteggere i propri schifosi interessi….collusi con la Mafia e con quei politici che continuano, disperatamente, a giustificare e a coprire queste azioni complici i maggiori media nazionali !!!
Dovevamo decidere….che fare? Salire verso i sentieri era oramai impossibile ed inutile, l’unica scelta, a quel punto era quella di forzare…era necessario fare pressione da questa parte, cercando anche di dare un po’ di respiro a chi era oramai da ore nei boschi a resistere.
Parte dei/delle manifestanti era già verso la strada di Chiomonte, ma la maggioranza di noi era ancora in presidio su entrambi i lati del ponte, al fiume, sul prato, sul pendio…insomma eravamo ovunque e sotto il sole che bruciava ancora di più sulla valle !
Io mi sono spostata dal fiume verso la strada che portava alla centrale da dove eravamo arrivate, davanti a noi i mezzi blindati si stavano disponendo, arrivavano uno dopo l’altro creare una coda su tutta la strada, dopo il primo blindato hanno predisposto altre auto perpendicolari alla fila di mezzi x occupare anche la parte pianeggiante, continuavano ad arrivare, non so quanti fossero, ho smesso di contarli quando ho scorto che altri ce n’erano dopo la prima curva che portava su al vecchio presidio.
Dalla nostra parte, nel frattempo, la rete era stata piegata, aprendo un piccolo varco, è stata legata una corda che abbiamo iniziato a tirare con tutta la nostra forza, a mani nude o con i guanti, uomini, donne, giovani, anziani, siamo riusciti a allargare il varco già aperto…avevamo le maschere/protezioni? Si !! Maschere di ogni tipo, fazzoletti bagnati, limoni, salviette e acqua pronte perché sapevamo bene che cosa sarebbe successo di li a poco…ma non avevamo idea della violenza con cui sarebbero intervenuti! D’altra parte il 27 giugno è servito anche a questo…da ogni esperienza di può solo imparare…
E’ partito il primo lancio, mentre stavamo correndo dalla parte opposta un ragazzo di fianco a me ne ha preso uno sulla schiena, per fortuna aveva lo zaino che lo proteggeva, una compagna ne ha preso di rimbalzo sul braccio, fin dall’inizio il lancio è stato ad altezza uomo…pelle, gola, lingua urticati, gli occhi subito brucianti e lacrimanti…abbiamo indietreggiato, chi era pronto con i guanti ha cercato di ributtarli giù dal fiume, chi riusciva cercava di calciarli man mano che li si trovava a terra…dopo una ventina di minuti hanno iniziato a lanciare anche verso il prato, son arrivati sin in fondo al prato oltre al fiume…io non so esattamente come sia continuato dall’altra parte ma per quello che potevo vedere era un continuo riprendere la posizione dopo che il vento rendeva un po’ più respirabile l’aria, proprio come noi e non erano i 4 facinorosi ma una popolazione ben determinata a resistere il più possibile!
Mentre i lanci continuavano ad intervalli di qualche decine di minuti, ognuno/a cercava di dare sollievo agli altri, si cercava di creare un ricambio tra tutti e tutte, chi aveva qualche mascherina in più o foulard o salvietta o acqua o limoni o malox da offrire lo faceva, chi non l’aveva offriva anche la propria per poter permettere qualche secondo di respiro, un aiuto anche psicologico.
Nonostante la pelle, gola, bocca, lingua doloranti, la mancanza di respiro, gli occhi gonfi e l’asfalto bollente quando si inciampava…era un continuo risalire e scendere, man mano che si recuperava aria, lanci arrivavano dal ponte, dal bosco dalla strada della centrale complice da una parte il pendio della montagna che permetteva una sorta di ‘rimbalzo’ dei gas, il vento che faceva salire la scia di quelli più bassi, a cui si aggiungeva il lancio dai diversi punti a distanza ravvicinata; ci si perdeva e ci si ritrovava, negli intervalli un po’ più lunghi cercavamo di risollevarci con ciò che avevamo dietro, frutta, panini, acqua, la complicità era assoluta e la determinazione di essere nel giusto consapevoli della grande prova di resistenza.
Oramai a tardo pomeriggio, noi eravamo arretrati di molto arrivando sin sotto i viadotti dell’autostrada verso il bivio, nella ricerca anche di un po’ d’ombra, le notizie che arrivavano dalla Centrale erano quelle di un continuo scontro con una fitta sassaiola l’utilizzo degli idranti e persistenti lanci di lacrimogeni mentre le Forze dell’Ordine avevano preso il ponte e sgomberato il prato circostante il fiume, dai sentieri avevamo info di rientri mentre l’ultimissima notizia era quella di rinforzi delle F.O. che stavano giungendo da Pinerolo verso la strada che portava alla Centrale, il che voleva dire rimanere incastrati in mezzo …la spola di chi aveva la macchina nei paraggi era continua x caricare il numero più alto di persone in auto e portarle verso la Stazione o Exilles.
Stava finendo una grande giornata di Resistenza e di Assedio…il bilancio di molti/e feriti tra i/le manifestanti di cui un paio all’ospedale rimane un grande peso, ma anche su questo fronte l’organizzazione del movimento No Tav ha fatto si che gli avvocati potessero assisterli.
L’autostrada è stata bloccata dalla Polizia all’altezza del casello di Avigliana, sia in entrata che in uscita, entrambe le statali intasate, il traffico ha congestionato anche la strada passante x Sestriere…la stazione di Chiomonte presa d’assalto per poter rientrare.
Non voglio commentare i giornali, i tg che ignobilmente non solo hanno ignorato la realtà ma hanno raccontato fandonie senza neanche avere la furbizia di renderle credibili (3000 manifestanti e 6000 black block per dirne una), ma ripensando alla giornata di domenica le considerazioni sono:
Dopo più di 20 anni di lotta contro questo vergognoso progetto, di divulgazione delle ragioni NoTav;
dopo i progetti alternativi proposti, le motivazioni tecniche, legali e mediche portate dal Movimento NoTav;
dopo l’aggressione e la repressione violenta subita nel Dicembre 2005 a Venaus;
dopo lo sgombero del 27 giugno scorso con l’utilizzo di migliaia di lacrimogeni tossici e illegali;
dopo la militarizzazione del territorio e la conseguente perdita di sostentamento dei legittimi proprietari che non possono più disporre della propria terra;
dopo giorni e giorni di terrorismo mediatico e informazione disgustosamente menzoniera….
E potrei continuare ancora per pagine e pagine….CHI è L’AGGRESSORE E CHI L’AGGREDITO ?!?!?
Giù le mani dalla Val Susa…la Resistenza continua, non è finita, tutt’altro !!!
M.