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Curia di Torino: l’omosessualità è una malattia.

Abbiamo letto oggi dalle pagine locali de La Stampa e La Repubblica le curiose dichiarazioni rilasciate dalla curia torinese in merito ad una proposta di legge presentata dall’opposizione “per la parità di trattamento e contro ogni forma di discriminazione”. Dichiarazioni che tra l’altro sono state richieste ufficialmente dagli uffici della presidenza regionale, che si sa quanto abbiano a cuore il parere della Chiesa Cattolica.

Visto che la proposta di legge è contro ogni forma di discriminazione, la curia ha colto l’occasione per puntare l’attenzione dell’opinione pubblica (nonchè della Regione Piemonte!) su tutti coloro i quali, sia chiaro, con metodi scientifici, ritengono e dimostrano che l’omosessualità sia una malattia e per questa loro insolita idea vengono ingiustamente discriminati (da chi?), censurati (da cosa?), ma soprattutto ostacolati (e qui sta il nocciolo del problema!) nel ricevere finanziamenti. Come a dire, non ci bastano i finanziamenti pubblici per tutte le nostre attività privatistiche ultracattoliche: scuole “parificate”, centri di aiuto alla vita, corsi di formazione per provetti  volontari antiabortisti, etc…vogliamo pure i soldi della Regione per sostenere la nostra ricerca scientifica in grado di curare tutti quei poveretti e quelle disgraziate malati/e di omosessualità.

Tutto chiaro? Leggiamo nel dettaglio cosa scrivono dalla Curia…

“No alla censura o all’incriminazione di chi ritiene di affermare e di insegnare che la distinzione fra maschile e femminile non è solo un fatto di cultura, ma anche di natura e che la famiglia fondata sul matrimonio monogamico tra uomo e donna non va considerata solo come una delle tante unioni o convivenze possibili”. Inoltre non si deve “discriminare, censurare o ostacolare (anche nell’accesso a eventuali finanziamenti) chi con metodo scientifico coltiva la tesi che l’omosessualità sia curabile”.

Queste le dichiarazioni della commissione bioetica dell’Arcidiocesi di Torino, in risposta alla proposta di legge di Mercedes Bresso.

Giusto un pensiero per concludere. Quando iniziamo tutte e tutti insieme a capire che quel famoso Patto per la vita e per la famiglia siglato da Cota pochi giorni prima della vittoria elettorale, si sta concretizzando in ogni sua forma? Ma che soprattutto l’influenza e i diktat della Chiesa e della Curia cittadina sono sempre più forti e determinanti nelle scelte politiche, non solo della maggioranza al governo, ma anche di un’opposizione sempre più schiava degli umori clericali a tal punto da non essere in grado di costruire una seria reazione alla Delibera Ferrero prima, alla Proposta di legge 160 oggi.

E dopo che l’abbiamo capito, scusate la franchezza, ci diamo una mossa?

Posted in aborto, anticlericale, antifa, autodeterminazione, consultori, corpi, delibera ferrero, glbtq, proposta di legge consultori, sessismo.


One Response

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  1. il diavolo probabilmente says

    Bruciamo la sindone… è l’unica risposta possibile. Poi si passa ai preti