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1°Maggio: Genova libera a Berlino Kreuzberg

Abbiamo ricevuto una mail da una nostra carissima compagna e amica di Berlino. Volentieri la condividiamo con voi.

Care amiche e cari amici, per il 1° maggio non stiamo solo organizzando la nostra manifestazione tradizionale…Vogliamo esprimere la nostra solidarietà con le lotte in Nordafrica, e contrapporci all’atteggiamento razzista contro i migranti in Germania particolarmente stimolato da un politico della SPD (partito socialdemocratico). Per il primo maggio stiamo anche di nuovo organizzando con alcune/i compagne/i il Barrio Antifascista a Kreuzberg-Berlino. Ci trasferiremo con il nostro palco in un parco del quartiere. In quest’occasione una parte del parco Bethanien sarà ribattezzato “Carlo Giuliani Park”. Vogliamo invitarvi a partecipare a quest’azione per noi importante, a dieci anni dalle proteste di Genova. Vi preghiamo di diffondere questo appello tra di voi, di inoltrarlo alle amiche e agli amici e di pubblicarlo su tutti i vostri blog. Se vorrete scrivere un saluto saremo lieti di leggerlo qui a Berlino durante la festa!

Tanti saluti da Berlino. Niki e la Barrio Antifascista Crew

Qui di seguito il comunicato:

Dieci anni fa la polizia italiana uccise Carlo Giuliani; ora Noi, il 1 Maggio 2011, inauguriamo il Parco Carlo Giuliani a Kreuzberg-Berlino. Questo parco vuole essere uno spazio libero che appartiene alla gente, vuole essere un luogo di incontro e di rispetto – un parco lontano dal terrorismo del consumo e del profitto, senza ossessione della sicurezza e della sorveglianza. Ormai sono pochi i posti a Berlino dove possiamo trovarci senza dover spendere soldi, senza essere clienti o sentirci come sulle passerelle. Perchè? Chi ce li ha fregati i Luoghi? Chi ha rubato la cultura, il senso della comunitá, della musica e dell‘arte? Chi ha rubato la nostra cittá? Sono stati e sono i responsabili della privatizzazione e del commercio, gli strateghi del profitto del mercato libero, gli ingegneri della grigia quotidianità. Vogliamo che il nome di Carlo ci ricordi tutto questo ma che ci faccia innanzitutto guardare avanti, che ci dia coraggio e forza per lottare ancora per un altro mondo. Un mondo in cui l‘oppressione, la distruzione dell‘ambiente, la guerra e la corsa nelle borse delle metropoli siano storia, una volta per tutte. Dieci anni fa ci siamo incontrati a Genova con centinaia di migliaia di persone da tutto il mondo per sbattere in faccia il nostro „NO!“  agli autonominati rappresentanti del nord globale, i cosidetti „G8“. Il nostro „NO!“ contro il loro mondo di plastica che rende tutto merce e che concede alle persone di farne parte soltanto come produttori di una ricchezza che è per pochissimi. Il nostro „NO!“ verso un mondo in cui solamente una piccola parte della popolazione ha il diritto all‘alimentazione, alla formazione e all‘incolumitá fisica e psichica. Il nostro „NO!“ verso la logica micidiale del capitalismo. Perché il nostro „NO!“ ci unisce e ci rinforza!
Il nostro „NO!“ attraversa confini, passa di nascosto le dogane, supera le differenze linguistiche e culturali. Il nostro „NO!“ unisce la parte onesta e nobile dell‘umanitá e noi sappiamo che questa parte é la maggioranza! Il nostro „NO!“  non ha bisogno di nessun permesso, di nessun partito e di nessuna adulazione di una forza maggiore. Perché il nostro „NO!“ é il semplice „SI!“ per la vita, la collettivitá, perché crediamo nella solidarietá e nella bellezza – il nostro „NO!“ é il coraggio di una utopia!
Noi ci siamo incontrati a Genova ed eravamo uniti nella speranza e nella determinazione di lottare per un‘altro mondo. Ispirati dal movimento zapatista che nel 1994 esclamó che „un‘altro mondo é possibile“. Noi eravamo protagonisti delle proteste di Seattle e Praga, dei Social Forum Mondiali e delle nostre lotte locali. A Genova la risposta dei governatori é stata chiara: hanno bastonato le teste che non sono riusciti a conquistare, dovevano far tacere le voci clamorose che chiedevano un‘altro mondo. Carlo é stato ucciso. Migliaia di noi sono stati feriti, arrestati e torturati. A Bolzaneto, nella Scuola Diaz, nelle questure, nel carcere di Marassi. Noi non abbiamo dimenticato niente, e siamo ancora qui! Quel che allora faceva schifo, oggi é ancora piú merdoso. Con velocità vertiginosa Loro esportano guerre, catastrofi climatiche e crash di borse: e purtroppo finora non si è realizzata la nostra speranza che questo sistema si frantumasse da solo. Una minoranza di esosi criminali ha dichiarato guerra al resto dell‘umanitá e a tutto il globo. E ora viviamo una ulteriore catastrofe, quella nucleare, i cui responsabili sono i potenti del mondo. Guidati dalla mania del profitto lasciano una scia di devastazione che rende inabitabili intere parti del nostro pianeta. Se dieci anni fa il nostro „NO!“ era giusto, oggi lo é piú che mai!
Dappertutto si formano resistenze. Dappertutto la gente scende in strada perché non accetta piú di rimanere sugli spalti della storia che gli sono stati concessi per „assistere“ allo scempio in atto. La fame di una svolta sociale e di dignitá c‘é. Noi ci siamo! “Qualcuno annunciò che opporsi alla globalizzazione era come opporsi alla legge di gravità. E quindi io dico: abbasso la legge di gravità!” (Subcomandante Marcos)
Viva la rebellione che dice „NO!“ Morte alla morte!
Genova Libera – Berlino Kreuzberg 2011

Per info e contatti: clicca qui su facebook oppure www.malavidamusic.net

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